Regia di Nicola Alberto Orofino – Sala Futura dal 29 maggio al 1 giugno
Protagonisti gli attori Franco Mirabella, Giovanni Arezzo, Daniele Bruno e Alberto Abbadessa. Precedentemente il TSC ha prodotto “Sogno di un valzer”, con la regia di Cinzia Maccagnano e “Don Giovanni involontario”, diretto da Angelo Tosto.
Il Teatro Stabile di Catania porta in scena alla Sala Futura “In cerca di un si” di Vitaliano Brancati, in programma da giovedì 29 maggio a domenica 1 giugno.
Con questo spettacolo si conclude la trilogia dedicata dal TSC al grande scrittore siciliano dopo la messa in scena di “Sogno di un valzer”, per la regia di Cinzia Maccagnano e “Don Giovanni involontario”, diretto da Angelo Tosto.
“In cerca di un si”, che ha la riduzione, l’adattamento e la regia di Nicola Alberto Orofino, vede protagonisti gli attori Franco Mirabella, Giovanni Arezzo, Daniele Bruno e Alberto Abbadessa.
Orofino, nelle sue note di regia, scrive: “La storia racconta di Riccardo che muore troppo presto e troppo giovane (come del resto accade sempre per tutti), in un incidente stradale. Lascia la vita terrena e raggiunge il regno dei morti, un alto e silenzioso luogo. Qui il Gran Segretario e un Angelo Usciere, ironici e macabri eufemismi dell’Altissimo e del suo custode delle porte, sono burocrati che amministrano l’aldilà con distacco e indifferenza e costituiscono una coppia che si atteggia, come nelle migliori tradizioni letterarie e cinematografiche, da gatto e volpe, Puck e Oberon, Vladimiro e Estragone. La nostalgia della vita, però, lusinga Riccardo, che vorrebbe tornare nel regno dei vivi. Per fare questo dovrà procurarsi, su un rotolo celeste l’approvazione di almeno uno tra i suoi amici ancora in vita sulla Terra. Le speranze di ricevere un sì si riveleranno vane. L’angoscia e l’affanno prenderanno il sopravvento. La morte per Riccardo, sarà inevitabile (come sempre per tutti)”.
“Brancati si muove con delicatezza e ferocia. Il risultato è un racconto tanto tenero quanto tragicissimo, un’anti-fiaba che attraverso un plot piuttosto bizzarro tenta di affrontare temi esistenziali: l’ipocrisia e la falsità spadroneggiano in questo mondo e danneggiano profondamente lo spirito. Pienamente in linea con la temperatura letteraria del suo tempo, Brancati ci conduce attraverso verità raggiungibili solo illusoriamente. Il lettore/spettatore viene posto di fronte a circostanze che sfuggono e mutano di continuo. La conoscenza della vita è mistero, è abbaglio, pura allucinazione. Il pensiero non può che dileguarsi. La confusione annebbia. I dubbi aumentano. ‘In cerca di un sì’ è una novella, genere letterario che, in questa operazione tutta teatrale, abbiamo deciso di non occultare affatto, o peggio ancora, di trasformare in commedia. Il rispetto del genere novella è condizione essenziale e imprescindibile per la costruzione performativa della storia, e diventa curiosamente una necessità non solo drammaturgica, ma anche estetica. Asciutta, sfilacciata e dolente, la scrittura di Brancati è perfetta per raffigurare il ruolo dell’escluso: poche pennellate che conferiscono al racconto un ritmo indiavolato, e un fare sempre fortemente ironico perfetti per una narrazione sul palco”, conclude il regista.
Foto di scena di Antonio Parrinello.


