L’esposizione, a cura di Stefania Reitano, sarà visitabile fino al 7 giugno. In mostra dipinti e sculture realizzate dall’artista catanese che raccontano tutta una vita di dedizione all’arte.

Sarà inaugurata venerdì 23 maggio alle 18.30 nella Galleria l’Arte Club di Franco Cappadonna (via Caronda 58) la mostra “Il più bel pianto è quello dell’amore” di Elena Spina.

L’esposizione, il cui allestimento è di Maddalena Cappadonna, sarà visitabile fino al 7 giugno ed è a cura di Stefania Reitano, che presenta così i lavori dell’artista catanese: “Elena Spina mediante le sue opere cerca una sintonia con gli altri, quasi a celebrare socialmente il pianto come rituale liberatorio comune: con le sue tele scarne, amorfe, dai colori prevalentemente timbrici, l’artista sembra voglia costruire uno spazio per raccontarci a vicenda tutta l’intensità dell’emozione, positiva o negativa che sia, che l’altro sta sperimentando. Così intende recuperare la funzione comunicativa, nelle forme empatiche che solo l’arte è capace di attivare. Nelle sue opere l’artista ci racconta qualcosa della sua vita personale e familiare. Si espone e allo stesso tempo si dona. Non esclude il dolore, l’insuccesso, la delusione: sa bene che far finta di niente o nascondersi dietro una serenità insincera non aiuta. Viceversa, compie un’operazione tipicamente umana, cioè si apre alla speranza, condivide mediante l’arte la propria esperienza. Queste opere sono tramate dalla consapevolezza che soltanto insieme si superano le difficoltà che si incontrano nella vita”.

Conclude la curatrice: “Il pianto per Elena Spina è un richiamo affinché nessuno venga lasciato da solo, in balia degli eventi. Fondamentale per la sua ricerca artistica è la relazione con la memoria intesa come testimonianza. Per attivare il passato bisogna operare nel presente. Nel loro apparire, le sue opere sono mimesi di quel ricordo e al contempo una testimonianza in cui si rivela un contenuto di verità. I suoi dipinti e le sue sculture si pongono come presentazione di un evento, di qualcosa che l’artista testimonia attraverso il proprio operare. Le tele, come pagine di un diario, raccontano tutta una vita di dedizione all’arte: ciò che conta veramente per Elena Spina è che l’arte sia il dio della voce che arriva da lontano e che si spegne e resta vicina, imperfetta, senza più fine. Il pianto è sempre uno sguardo che muore. Ma rimane lo strumento attraverso il quale resta possibile esprimere l’estremo sentimento rivolto alla bellezza: l’amore”.

BIO ELENA SPINA

Siciliana di origine,  nata a Catania il 29 ottobre 1946, Elena Spina sin dai primi  studi accademici sviluppa ed elabora  il suo carattere artistico  e le sue competenze tecniche e creative.
Successivamente affina la  tecnica di incisione ad Urbino. La frequentazione e la creazione di ambienti artistici favoriscono il confronto e lo scambio creativo culturale dell’artista, tra gli ambienti frequentati dall’artista: Archeo Club, Stamperia Fichera di Bella, Voltaire, Ciak, Officina D’arte e Spazio Vitale.
Dall’esperienza lavorativa legata all’insegnamento della Storia dell’arte e dalle vicende della vita trae ispirazione per dare forma creativa alle diverse espressioni artistiche delle sue opere.
Come dentro un triangolo, l’artista si trova confinato tra i suoi tre mondi: famiglia, arte e lavoro; all’esterno di questo triangolo il mondo, dove gli accadimenti vengono letti ed interpretati nelle sue opere.
La famiglia diventa quindi famiglia del mondo, l’arte diventa bisogno estremo di espressione, ed il lavoro un processo continuo di conoscenza e trasposizione artistica.
La sua arte passa dal figurativo all’astrattismo in una maniera agile capace sempre di esprimere forti e importanti significati.
L’artista dipinge  con la cadenza e la cronologia di un  diario lasciando tracce, segnali e raffigurazioni tra se stessa e il mondo.

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