Una nuova tappa è pronta nel terribile scenario militare di questo terzo millennio. Già alcuni anni fa, a memoria, si segnalava il fatto che la Cina si proponesse di realizzare, unendo diversi atolli e “infischiandosene” della barriera corallina un’isola artificiale. Come tante cose in questo mondo di informazione globalizzata anche questa passò nel dimenticatoio, salvo ora accorgersi quale fosse il piano cinese. Ormai realizzato.

L’isola è ormai completata nell’arcipelago delle Spratly (mar cinese meridionale) , conteso fra Cina e USA e immagini satellitari scattate il 28 giugno (4 giorni fa) ne rivelano la natura: un attrezzato aeroporto militare cinese.
A scattare le foto i satelliti di DigitalGlobe, immagini pubblicate sul sito della Asia Maritime Transparency Initiative del Center for Strategic and International Studies di Washington.
La pista avrebbe una lunghezza di 3 Km e sarebbe realizzata con ferro, cemento e sabbia sulla barriera corallina “Fiery Cross Reef”. Per le sue dimensioni appare sufficiente come base di atterraggio e decollo di tutti gli aerei dell’aviazione cinese.
L’obiettivo, dichiarato al momento, delle autorità di Pechino è reclamare il possesso dell’intera area anche se l’arcipelago si trova a 794 chilometri dal punto più vicino alla Cina. Sarà veramente solo questo?